La leader della Funzione pubblica Cgil, Serena Sorrentino, interviene a Melbourne al V Congresso della Confederazione Sindacale Internazionale ITUC. Nel summit in corso in Australia, presenti mille delegati di trecento sindacati di 120 paesi. Ecco le sue parole:
"Non può essere il mercato a scegliere chi vive e chi no come è successo nella pandemia. Le politiche devono cambiare il loro orientamento investendo nei servizi pubblici e contrastando le speculazioni delle multinazionali. Il Covid-19 e la conseguente pandemia sono stati soltanto il sintomo di una patologia più grave, rappresentata dalla debolezza e dalla scarsa resilienza dei sistemi di protezione sociale nel mondo".
La tutela di donne, anziani e fragili
"I sistemi di protezione sociale – ha spiegato Serena Sorrentino – sono da anni sotto l'attacco delle politiche di austerità, delle privatizzazioni, delle speculazioni delle multinazionali. Ci vuole un cambiamento radicale. Lo dobbiamo alle future generazioni che vedono accorciarsi sempre di più l’aspettativa di vita. Lo dobbiamo alle persone più fragili, agli anziani, ai non autosufficienti, alle persone disabili e a chi soffre di salute mentale. Lo dobbiamo alle donne. Dobbiamo occuparci della salute delle lavoratrici ma soprattutto del diritto delle donne a vedere la maternità tutelata come un diritto consapevole. Lo dobbiamo soprattutto a quei 180 mila operatori sanitari morti durante la pandemia per salvare le nostre vite".
La difesa del lavoro
"Il mercato professionale dei servizi pubblici è sempre più globale – ha sottolineato la segretaria della Fp Cgil – per questo la strategia sindacale deve essere internazionale: rafforzare la contrattazione collettiva del settore della sanità e dell’assistenza, garantire salari dignitosi, orari adeguati e soprattutto le 11 ore di riposo tra un turno e l’altro. Contrastare la violenza nei confronti degli operatori, tutelare la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e soprattutto l’insorgere di nuove malattie professionali. Tutti dobbiamo lavorare per rafforzare la ricerca pubblica in campo sanitario".
Salute: bene comune universale
"È necessario – ha aggiunto Sorrentino– governare la digitalizzazione dei processi anche nella medicina digitale. Contrastare ogni forma di precarietà. La salute deve essere dichiarata bene comune universale, tutelata dal servizio pubblico. Questa è l'unica strategia che ci consente una seria lotta alle discriminazioni e alle disuguaglianze. L’unica strategia per garantire un’esistenza libera e dignitosa alle persone. L’unica strategia che ci consente di difendere la democrazia, la giustizia sociale, l'economia della cura, i diritti della persona".
"Lavoro, pace e disarmo. In una parola: benessere. Chi cura le vite, rifiuta la guerra. Perché la guerra è sospensione dello Stato di diritto, delle libertà, del valore della stessa vita. E come ci ricorda Jean Paul Sartre: 'Quando i ricchi fanno la guerra sono i poveri che muoiono'. E i poveri sono le lavoratrici e i lavoratori che rappresentiamo noi tutti".